Cos’è Insegnare Online
Dai primi giorni di marzo, in seguito all’evoluzione dell’emergenza COVID-19 e alla progressiva chiusura delle scuole e delle università in Italia, docenti e studenti (e i loro genitori) hanno dovuto adattare le proprie attività didattiche online, con rapidità e con comprensibili problemi, non solo tecnici ma anche di gestione dell’aula virtuale. I prossimi mesi chiariranno sempre meglio le nuove regole di ingaggio, assestando gli strumenti e definendo nuove netiquette applicate alla didattica online.
Con Federica da più di dieci anni ci interroghiamo, studiando e facendo ricerca, su come organizzare una lezione online a partire dalla costruzione dei concetti, degli obiettivi formativi, dei risultati di apprendimento attesi, dei formati e, infine, anche delle piattaforme. Il nostro è uno sguardo internazionale, al fine di individuare le best e worst practice nel mondo.
Riteniamo che in questa fase sia utile condividere con la Rete queste nostre attività di studio e di riflessione, sulla base dello spirito di openness che ci ha sempre contraddistinto. In questa nuova sezione, Insegnare Online, intendiamo soffermarci non solo sulle problematiche tecniche, per le quali daremo alcune tra le tante soluzioni possibili; cercheremo anche di avviare una riflessione di ampio respiro, che metta in campo le dimensioni etico-sociali nonché quelle culturali della didattica online; proveremo ad affrontare i temi da molteplici prospettive (quella degli insegnanti ma anche dei dirigenti, per non parlare del punto di vista degli studenti).
Lo faremo con il supporto di alcuni osservatori privilegiati, docenti universitari, di scuola o esperti del settore che, attraverso le loro testimonianze, potranno aiutarci a capirne di più. Grazie a loro scopriremo esperienze innovative e riflessioni aperte, che saranno oggetto anche di dibattito con tutti quanti vorranno partecipare, attraverso degli spazi forum dedicati.
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Inauguriamo questo spazio blog con un’intervista a Paolo Landri, primo ricercatore del CNR- IRPPS. Con lui affronteremo tre elementi chiave dell’attuale situazione: l’emergere di un (nuovo?) modello di scuola; le problematiche tecniche ma soprattutto sociali e culturali; le azioni che i governi potranno e dovranno intraprendere rispetto a questo cambiamento.
Al termine dell’ascolto e della lettura, vi attendiamo nel forum dedicato dove potrete condividere eventuali dubbi e criticità e allo stesso tempo trarre spunto dalle esperienze dei colleghi.
Dall’intervista a Paolo Landri, emerge dunque come la situazione attuale abbia rimesso in discussione il modello didattico online, che non può essere una semplice trasposizione di quello tradizionale in aula. È quindi opportuno passare da una digitalizzazione forzosa ad una per scelta, grazie a chi lavora già da anni nel campo dell’elearning, in ambito privato o pubblico, nonché grazie a quegli stessi docenti che sono già presenti negli Istituti scolastici e possono supportare i colleghi nella formazione.
Supportare vuol dire anche “educare a educare”. Insegnare non solo ad usare gli strumenti ma anche a comprendere quali sono le opportunità, e le criticità, che ogni strumento porta con sé sul piano educativo, sociale e anche culturale.
I problemi della sicurezza e della privacy sono, forse, solo la punta dell’iceberg. Può essere però utile, per iniziare ad avvicinarsi a questi temi, riflettere su alcune “regole di ingaggio” valide non solo per i docenti, ma anche per gli studenti e i loro genitori che, in questa fase, condividono gli spazi fisici e virtuali in una costante dimensione di onlife.
Il Decalogo dell’aula online
10 regole da osservare durante la gestione dell’aula
Lo svolgimento della lezione online cambia le regole di relazione e di partecipazione. È in atto la definizione di una nuova netiquette per la classe. Ricordati di questi piccoli ma fondamentali consigli (molti dei quali possono essere offerti ai tuoi stessi studenti):
1 – Silenzio. Spegni il microfono quando non intervieni. E prima di parlare ricordarti sempre che in quel momento qualcuno sta guardando e sentendo. Se il gatto ti sale sulla tastiera non è un problema ma evita incursioni di familiari curiosi (può capitare anche peggio). Quando uno studente vuole intervenire, consiglia di alzare la mano o di scrivere nella chat della classe indicando la sua volontà.
2 – Visibilità. Posiziona il computer con una buona illuminazione. Nel caso tu abbia una finestra in camera, fai in modo che la luce ti illumini sul lato sinistro. Non sederti con le spalle alla finestra, perché risulteresti completamente in ombra e non ti si vedrebbe; non sederti nemmeno con la luce di faccia, perché avresti l’effetto contrario oltre ad avere tu stesso problemi nel guardare il monitor.
3 – Puntualità. È poco sostenibile che si sia rimasti bloccati nel traffico del corridoio. Ricordati di osservare gli orari delle lezioni per facilitare la tua attività e quella dei tuoi studenti. Eventualmente, metti la sveglia prima.
4 – Preparazione. Prima dell’inizio della lezione verifica che i tuoi dispositivi informatici e software funzionino correttamente. Usa una cuffia per ascoltare la lezione, eviterai di disturbare il resto della famiglia. Chiudi le altre applicazioni non necessarie per la lezione.
5 – Collaborazione. Le piattaforme utilizzate per la lezione consentono di impiegare diversi strumenti a supporto della didattica, molti dei quali in ottica collaborativa. Usali con attenzione ma non ne abusare. Non usare eventuali chat per discutere di altri temi rispetto a quelli della lezione.
6 – Supporto. Se uno studente ha problemi nell’interazione o nello svolgimento della lezione fermati a dargli assistenza. La risoluzione di eventuali difficoltà potrà essere di esempio per tutta la classe.
7 – Dibattito. Comunicare a distanza, magari in videoconferenza, può essere problematico. Ad esempio, potresti non ricevere feedback immediati su concetti non chiari. È buona prassi prevedere momenti di confronto al termine di ogni spiegazione, o in apertura e chiusura della lezione stessa.
8 – Naturalezza. Ricordati che la didattica online è nuova per te come per i tuoi studenti. Potrà capitare di non sentirsi a proprio agio: non ti preoccupare! Ammetterlo aiuterà a diminuire quella distanza che inevitabilmente si crea rispetto al rapporto in aula, sdrammatizzando la situazione per riportarla ad un “livello familiare”.
9 – Condivisione. Se effettui presentazioni a schermo o mostri immagini o video, ricordati che la qualità della trasmissione dati potrebbe incidere sulla lettura dei testi. Privilegia contenuti con parole chiave e schemi, anziché animazioni. Attenzione agli aspetti cromatici: preferisci il testo nero su sfondo bianco.
10 – Esposizione. Anche il tono della voce e il ritmo devono essere pacati: misura la velocità del parlato perché eventuali ritardi nella connessione potrebbero rendere non chiaro il discorso.
Imposta i tempi della lezione!
Infine, un suggerimento generale nell’organizzazione della lezione. Può essere d’aiuto la regola del 5-10-15-10-5. Sono numeri che indicano il tempo da dedicare ai momenti della lezione:
- 5 minuti per salutare e attendere che tutti si colleghino
- 10 minuti per ascoltare feedback sulla lezione precedente o di altro tipo, pertinenti la lezione
- 15 minuti per illustrare il tema della lezione
- 10 minuti per offrire agli studenti la possibilità di rielaborare i concetti assieme al docente
- 5 minuti per concludere le attività, assegnare compiti e salutarsi.
E tu, invece, come hai organizzato la tua lezione online? Che tua sia un docente, uno studente o un genitore, raccontaci come stai affrontando la didattica a distanza nella sezione commenti.
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