La digitalizzazione forzata che viviamo da un anno ha spinto più di mille università in tutto il mondo a puntare sui Mooc (Massive open online courses) per rafforzare la loro offerta formativa. Da un lato, integrando la didattica mista in presenza/a distanza; dall’altro, supportando le modalità sincrone e asincrone di gestione dell’aula. Nel tentativo di conciliare inclusione, qualità e sostenibilità. Il successo, almeno quantitativo, della formula è nei numeri: oltre 180 milioni di iscritti (quasi il doppio del 2020) ai 17mila corsi online gratuiti sulle principali piattaforme internazionali, con l’italiana Federico II di Napoli che si conferma leader europea.