Secondo i dati diffusi dal Consorzio AlmaLaurea le giovani italiane che scelgono facoltà dell’area STEM (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica) sono in calo. Appena il 34,8% infatti intraprende un percorso di studi scientifici e la percentuale arriva solo al 15,2% nel caso delle facoltà legate alle scienze informatiche.
Sulla base di questi dati, è necessario porsi alcune domande.
Le donne sono importanti per l’evoluzione tecnologica?
Prendendo in considerazione le soft skills nei prossimi cinque anni, esse andranno dalla capacità di risolvere problemi complessi al coordinare gli altri, dal pensiero critico alla capacità di orientamento al servizio, all’ascolto attivo. Queste competenze sono in realtà innate nelle donne considerando inoltre che esse possono fornire un contributo importante alla creazione di infrastrutture tecnologiche e possono essere certamente portatrici di una visione più attenta.
Una prima risposta, quindi può essere che esiste una modalità per produrre tecnologia con una visione.
Esiste una forma di leadership femminile in ambito tecnologico?
Le donne sono maggiormente guidate alla valorizzazione delle potenzialità dei collaboratori. Esse custodiscono un’ innata attitudine a valorizzare le potenzialità degli altri, ad accrescere le risorse e a farle fiorire. Questi sono solo alcuni dei tratti vitali e fondamentali della leadership in generale e femminile in particolare. Nell’ambito tecnologico-digitale, le donne hanno una visione non gerarchica, che le aiuta in questo momento di grande trasformazione. Sanno “entrare nel merito” e portare una visione organizzativa “adhocratica”, ossia capace di rendersi flessibile a adattarsi alla complessità.
Quali sono le novità per il futuro?
Entro il 2020 ben 20.000 donne ricopriranno ruoli scientifici e tecnologici. Questo è uno degli annunci, ad esempio, della “General Electric” nell’ambito del progetto “Women in tech”, per colmare il technology gender gap e che fanno ben sperare. In particolare, si tratta di un programma che punta ad aumentare la presenza delle donne nei comparti progettazione, produzione, ingegneria, It e product management, in modo da assicurare l’equilibrio di genere nei settori tecnici e contribuire alla trasformazione di GE in un’azienda digitale industriale.
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