Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito ripetere l’espressione “going green” in riferimento ad una trasformazione delle nostre abitudini quotidiane verso una maggiore ecosostenibilità?
È ormai chiara a tutti l’importanza di pensare in grande e armarsi di buone intenzioni nell’avere cura del nostro pianeta, ma non dobbiamo dimenticare che il cambiamento inizia davvero dalle piccole cose. All’impegno dei governi, delle organizzazioni internazionali, delle grandi aziende, deve necessariamente accompagnarsi quello di ciascuno di noi.
Qual è il primo passo da fare?
Il COP26 Summit, ovvero la ventiseiesima conferenza sul cambiamento climatico globale che avrà sede a Glasgow nel novembre 2021, ha messo in luce come le scuole possano rappresentare un luogo ideale nel quale mettere in atto i primi cambiamenti e dove apprendere i comportamenti idonei a rendere il mondo un luogo più ecologico e rispettoso delle biodiversità.
Sono numerose infatti le opportunità, all’interno delle scuole, di impiego della “green energy” e di nuove tecnologie che, se correttamente impiegate, possono determinare risparmi economici e sociali notevoli.
Cambiare, però, non è mai semplice perché, senza farci troppo caso, ciascuno di noi associa inconsciamente ai termini “nuove tecnologie” o “innovazione” il rischio di spese più ingenti, come se il cambiamento debba sempre andare di pari passo con investimenti maggiori e più esosi. In realtà, spesso, è vero il contrario!
Quello che le grandi organizzazioni non sanno è che i risparmi accumulati in un lungo periodo di tempo possono essere talvolta ottenuti anche con un immediato e vincente investimento di breve termine. Pensiamo al passaggio dalle lampade a tungsteno alle lampadine a risparmio energetico. Sapevi che queste ultime usano 75% di energia in meno, producono meno rifiuti e durano 10 volte di più delle prime? Quante lampadine vengono usate ogni anno in una scuola? Ecco perché, forse, il cambiamento può partire proprio da lì. Piccoli passi, grandi traguardi.
Quali sono i progetti in corso che rappresentano un cambiamento?
Sono diversi i progetti a livello nazionale e internazionale ai quali è possibile aderire o dai quali è possibile trarre ispirazione. Pensiamo al percorso educativo A scuola di sostenibilità sul tema dell’innovazione energetica che ha l’obiettivo di sensibilizzare al consumo sostenibile nel rispetto dell’ambiente, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e l’Agenda 2030 e che si presta inoltre a essere inserito nelle ore di Educazione civica dal momento che tratta argomenti di “Sostenibilità” e “Cittadinanza digitale”.
Anche l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Ente Pubblico di Ricerca, pone in essere attività di educazione e formazione ambientale come:
- attività di educazione ambientale,
- corsi di formazione ambientale in presenza e a distanza (e-learning),
- tirocini formativi e le attività di alternanza scuola – lavoro
Qual è la sfida da mettere in atto?
La vera sfida è, quindi, permettere che il cambiamento sia il più accessibile possibile per il maggior numero di persone. Ridurre le barriere, garantire chiarezza e comprensione e accompagnare nella trasformazione è indispensabile. Non solo. Bisogna inoltre lavorare per permettere che istituzioni pubbliche, come le scuole in questo caso, godano di maggiore flessibilità amministrativa e burocratica, indispensabile per avere accesso ad innovazioni le cui trasformazioni sono rapide e in costante cambiamento. Affinché ciò accada è importante pensare a soluzioni “personalizzate”, che in qualche modo rispondano in maniera puntuale ed efficace alle esigenze e alle sfide del momento.
Dunque, che aspettiamo? Let’s go green!