Siamo abituati a pensare che l’apprendimento e lo studio siano delle attività solitarie, ridotte a un rapporto uno a uno, dove da un lato c’è il docente che trasmette il suo sapere e le sue conoscenze e dall’altro lo studente, pronto a imparare e a migliorare la sua preparazione. Tra i tanti e diversi approcci e metodi di insegnamento spicca invece un approccio decisamente diverso dalla classica lezione frontale e si tratta dell’apprendimento cooperativo o cooperative learning.
Interazione è la parola chiave per questo tipo di didattica: nelle classi dove si mette in pratica il cooperative learning gli allievi collaborano in piccoli gruppi per raggiungere un obiettivo comune. Si lavora in squadra e si abbattono le individualità. Il docente svolge un ruolo da facilitatore e conduce la classe verso l’obiettivo utilizzando un approccio non solo cognitivo ma anche emotivo. Spetta a lui infatti il compito di orientare gli studenti e di far crescere in loro un senso di appartenenza alla comunità classe e di sviluppare un approccio meno individualista e più collaborativo.
Quali obiettivi ha l’apprendimento cooperativo?
Nel volume “Apprendimento cooperativo in classe, migliorare il clima emotivo e il rendimento” i teorici statunitensi del cooperative learning David W. Johnson, Roger T. Johnson e Edythe J. Holubec scrivono:
“Cooperare significa lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni.”.
Gli obiettivi del cooperative learning sono molteplici e non riguardano soltanto le competenze tecniche degli studenti, ma anche alcune caratteristiche personali e caratteriali come lo sviluppo dell’autostima, il miglioramento delle doti comunicative e del sentimento di squadra, la capacità empatica, l’autocontrollo e autoregolazione e anche la motivazione ad apprendere.
Lavorare insieme per un obiettivo comune favorisce anche la realizzazione personale: la crescita di un singolo soggetto è un valore per tutto il gruppo e sta al docente – leader della classe – stimolare la partecipazione di tutti, sottolineare l’importanza dell’apporto che ognuno può dare e valorizzarne le potenzialità. Innescare un processo di questo genere favorirà la maturazione del gruppo, dei singoli e la nascita di un senso di responsabilità e soprattutto di comunità. Stimola a ragionare in una logica di gruppo e questo vuol dire mettere da parte la competitività e mettere le proprie capacità e competenze al servizio di un ‘progetto’ più grande
Vantaggi del cooperative learning
Questo tipo di metodologia didattica presenta diversi vantaggi per gli studenti. Il primo riguarda sicuramente il modo in cui si apprende.
A differenza della classica lezione frontale, lo studente è protagonista di tutte le fasi di lavoro e di studio del suo gruppo, ha uno scambio continuo con i suoi compagni e questo comporta una migliore organizzazione del pensiero e una più efficiente articolazione dei ragionamenti.
Perché il cooperative learning favorisce l’inclusione?
La rottura della barriera che separa docente e discente in favore di un apprendimento cooperativo e della creazione di gruppi di lavoro ha anche un ulteriore vantaggio. Questo tipo di strategia didattica, infatti, si rivela una strategia vincente anche quando si parla di inclusione. Ciascuno può diventare una risorsa (e strumento compensativo) per il prossimo, arricchirsi grazie alle esperienze degli altri e contribuire con le proprie alla crescita di tutto il gruppo.
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