Il change management è un termine che sempre più spesso viene utilizzato nelle aziende a causa del mercato più competitivo e complesso. Ma la gestione dei processi di cambiamento non interessa solo il mondo commerciale. È presente anche in contesti organizzativi di tipo pubblico, oltre che per privati e per le realtà del terzo settore.
Ma di cosa si tratta? Vediamo insieme.
Gestione del cambiamento: cosa innovare?
Chi dirige o gestisce un’impresa sa che deve essere pronto a leggere le tendenze del mercato di riferimento, seguirle o, meglio ancora, anticiparle.
Per questo, la gestione dei processi di cambiamento può interessare ognuno dei singoli aspetti di un’attività: il prodotto, l’organizzazione e la struttura, l’ambito finanziario, la logistica, le tecnologie, e aspetti innovativi di diverso genere come il welfare aziendale.
Tante sono le variabili da tenere in considerazione per progredire e raggiungere gli obiettivi del Business Plan.
Con il change management si mette in atto una strategia strutturata di soluzioni innovative e di necessarie trasformazioni, che conducono da un punto di A a un punto B, limitando il più possibile i rischi.
Come anche in altri aspetti della vita, essere predisposti ad adattarsi e innovarsi può fornire quella marcia in più per superare le inevitabili salite del percorso
I driver del cambiamento: innovazione tecnologica e formazione
Oggi, ancora più che in passato, il change management delle imprese sembra concentrarsi sull’innovazione tecnologica. Tra i motivi, anche la forte accelerazione verso la digitalizzazione dei servizi che si è rivelato fondamentale per superare i limiti, anche commerciali, imposti dalla pandemia.
Inoltre, le strategie d’impresa proposte dai change manager trovano un prezioso alleato nella formazione e l’aggiornamento continuo delle competenze a tutti i livelli delle risorse aziendali. Ad esempio, nel recente e lungo momento di stop forzato il digital learning ha permesso a tanti professionisti di acquisire o ristrutturare abilità tecniche, manageriali e di personal development necessarie allo smartworking.
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Per pianificare e gestire il cambiamento aziendale il Chief Financial Officer, il direttore finanziario, è una delle figure chiavi. Possiede infatti competenze amministrative, finanziarie e di controllo gestionale capaci di orientare al meglio le decisioni verso modelli di business più adeguati all’impresa.
Il Chief Financial Officer sta acquisendo sempre più rilievo come vero e proprio stratega aziendale, come abbiamo raccontato.
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Cinque i corsi del programma:
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- Integrated reporting
- Politiche economiche per l’innovazione
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Il management aziendale su Federica, conoscere per innovare
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