L’emergenza sanitaria, e la conseguente chiusura delle aule scolastiche, ha portato a un trasferimento del contesto didattico sulle piattaforme online. Ciò ha significato l’impiego dell’e-learning e di maggiori abilità digitali da parte di studenti e insegnanti, una necessità che è diventata un problema per l’organismo scolastico italiano, preso alla sprovvista dall’adozione inattesa della didattica online, nonostante il Piano Nazionale Scuola Digitale in atto dal 2015.
Considerando gli enormi progressi fatti dal settore informatico negli ultimi decenni, si suppone che allievi e docenti saranno chiamati a possedere una conoscenza digitale più profonda negli anni a venire. Conoscenza che, ora come ora, non tutti sarebbero in grado di soddisfare pienamente, poiché lo studio dell’informatica non è ancora accessibile a chiunque come in altri paesi Europei.
I vantaggi dell’e-learning
Le ultime generazioni sono certamente predisposte all’uso della tecnologia, tuttavia saper usare un’app di intrattenimento non implica una conoscenza approfondita dei meccanismi digitali. Per affrontare l’ambiente lavorativo gli studenti necessitano fin da ora di apprendere le nozioni indispensabili per comunicare in un mondo digitale. In moltissimi settori professionali è ormai richiesta non solo un’alfabetizzazione tradizionale, ma anche e soprattutto competenza nel calcolo e nei linguaggi di programmazione, che sono parte preponderante e attiva nella società moderna. Una sempre maggiore integrazione dell’e-learning ai metodi didattici tradizionali presenta anche il vantaggio di educare i ragazzi agli strumenti digitali e all’etichetta social in totale sicurezza, tenendo alto l’interesse verso l’apprendimento e sollecitandone la versatilità professionale. Per preparar al meglio i ragazzi al lavoro futuro è possibile sfruttare questa nuova consapevolezza per introdurre temi e insegnamenti digitali, e incentivare l’utilizzo di software e programmi.
I requisiti per lavorare in un mondo digitale
Alcuni requisiti richiesti dal lavoro offline sono importanti anche in quello online, come possedere una mente creativa e analitica, la predisposizione al lavoro di gruppo e al problem solving. Tutte competenze trasversali che rientrano tra le soft skills più richieste dalle imprese.
Per il mondo digitale, sono importanti anche diverse competenze tecniche di base, come una buona padronanza di Microsoft Office: saper utilizzare Word, formattare o impaginare un testo, creare tabelle pivot su Excel o una presentazione Powerpoint è ormai indispensabile per qualunque lavoro che preveda l’uso di un computer.
Anche saper organizzare una casella di posta elettronica in modo professionale ed efficiente non è cosa da poco. Padroneggiare i client può risparmiare in futuro molte energie. Banalmente, anche essere in grado di scrivere una mail efficace, lineare e coinvolgente può fare la differenza tra un ottimo lavoro e un lavoro mediocre.
In un’era come la nostra, in cui l’immagine è tutto, è importante curare le pagine personali con temi che ci interessano e che vorremmo riguardassero il nostro lavoro futuro, le nostre passioni e restare aggiornati sulle recenti piattaforme per mantenere i contatti col pubblico. Insomma, utilizzare i social non più solo come un elemento di svago, ma come un’opportunità di lavoro.
Possedere le competenze sui Web Browser e sui linguaggi di programmazione, o avere qualche nozione di grafica e dei principali software di elaborazione garantisce versatilità in ambiente lavorativo. Bisogna dunque aprire le porte a una nuova didattica, che mescoli i metodi tradizionali alle risorse digitali, creando un’educazione ibrida che attinga dal meglio delle due realtà senza escluderne nessuna e permetta ai giovani di farsi strada con consapevolezza nel mondo lavorativo del domani.