L’intelligenza artificiale è l’ultima frontiera della “rivoluzione digitale”.
Tecnologie, software, programmi e applicazioni sono diventati più intelligenti grazie al machine learning. Ovvero, grazie a particolari algoritmi, sono capaci di apprendere e agire anche senza il diretto controllo dell’uomo.
L’uso di applicazioni AI è oggi sempre più diffuso nella vita quotidiana e in diversi ambiti lavorativi. C’è da essere sicuri?
Intelligenza artificiale e etica delle professioni
Numerosi sono i vantaggi che spingono a usare l’intelligenza artificiale ma in molti temono il rischio di un prossimo braccio di ferro tra l’uomo e le tecnologie intelligenti. Infatti, negli ultimi tempi l’automazione riguarda anche attività più “sensibili” e “creative”, tipicamente umane.
In campo bancario, aziendale, medico, giuridico e artistico – ad esempio – gli strumenti di intelligenza artificiale riescono a emulare i “colleghi umani” e a fare qualcosa (molto) in più, grazie ai big data.
Ma serve osservare bene il cambiamento.
Molte professioni seguono valori deontologici ed etici e si svolgono nel rispetto delle leggi degli Stati, possiamo dire la stessa cosa dell’intelligenza artificiale?
Il codice etico dell’Unione Europea del 2019: verso una intelligenza artificiale “affidabile” e “antropocentrica”
Per assicurare una intelligenza artificiale più affidabile (trustworthy) e antropocentrica (human centric), l’Unione Europea ha pubblicato il codice etico europeo per l’intelligenza artificiale. “La strategia europea – si legge nelle linee guida dell’8 aprile 2019 – pone l’essere umano al centro dello sviluppo dell’Intelligenza artificiale” con lo scopo di “creare fiducia nell’intelligenza artificiale antropocentrica”. Gli esperti hanno allora indicato sette requisiti fondamentali da rispettare:
- Intervento e sorveglianza umana
- Robustezza tecnica e sicurezza
- Riservatezza e governance dei dati
- Trasparenza
- Diversità, non discriminazione ed equità
- Benessere sociale e ambientaleResponsabilità intesa anche come accountability.
E, alla base, l’intelligenza artificiale dovrebbe: 1) rispettare la legge, 2) osservare i principi etici e 3) dimostrare robustezza. L’Unione Europea vuole estendere il suo codice etico anche oltre i suoi confini per un approccio etico all’intelligenza artificiale sempre più globale.
Ancora diritti: la carta etica europea e la questione della proprietà intellettuale
Già nel dicembre del 2018 la Commissione Europea per l’efficienza della Giustizia (CEPEJ) ha adottato la Carta etica europea sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei sistemi giudiziari e negli ambiti connessi basata su 5 principi:
- Rispetto dei diritti fondamentali. I sistemi di intelligenza artificiale devono essere compatibili con i diritti fondamentali.
- Non discriminazione: prevenire, già in fase di progettazione dei sistemi di ai, possibili scelte discriminatorie
- Qualità e sicurezza: usare fonti certificate e dati tangibili in ordine al trattamento di decisioni e dati giudiziari
- Trasparenza imparzialità ed equità: rendere le metodologie di trattamento dei dati accessibili e comprensibili, autorizzare verifiche esterne
- Controllo da parte dell’utilizzatore: ovvero, consapevolezza e controllo delle proprie scelte per chi usa i sistemi di AI.
AI e proprietà intellettuale
L’intelligenza artificiale sta portando a nuovi approcci giuridici nell’ambito del diritto di proprietà intellettuale.
Ad esempio, scoprire un nuovo farmaco o elaborare una nuova melodia musicale attraverso gli algoritmi di apprendimento automatico significa anche chiedersi chi sia il “padre” delle nuove invenzioni. L’utilizzatore finale del programma, il programmatore del sistema di intelligenza artificiale, o il macchinario stesso? Il tema è aperto.
Saperne di più sull’intelligenza artificiale: i MOOC di Federica
Il rapporto tra intelligenza artificiale e etica e diritti sarà sempre più centrale in futuro.
Se vuoi capire meglio come funziona l’intelligenza artificiale ti consigliamo i nostri MOOC gratuiti e aperti a tutti.
Ad esempio i corsi Machine Learning e Analisi dei dati per capirne il funzionamento tecnico. Per osservare invece i cambiamenti già in atto in ambito industriale, industria 4.0, e della robotica: Developmental Robotics e Future Robots. Towards a Robotic Science of Human Beings.
Per approfondire la scienza della robotica non perdere i corsi online di Robotics Foundations I – Robot Modelling e Robotics Foundations II – Robot Control di Bruno Siciliano, esperto di rilievo internazionale nel settore.
Invece di sfidarci a braccio di ferro, proviamo a prenderci per mano e abbracciare il cambiamento, grazie a una maggiore consapevolezza.
Buono studio con Federica!