Qual è il segreto per l’eterna giovinezza?
Non serve un filtro magico o un elisir di lunga vita, è sufficiente piuttosto continuare ad allenare la mente imparando nuove cose, con curiosità e passione.
Aristotele scriveva: “lo studio è la migliore previdenza per la vecchiaia”.
Sempre più numerosi sembrano essere gli italiani che hanno ripreso a studiare o che addirittura si approcciano all’università per la prima volta da adulti.
Secondo un recente sondaggio 1 italiano su 4 torna a riprendere in mano i libri, iscrivendosi alle università della Terza Età o agli atenei tradizionali.
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), negli ultimi 10 anni gli over 60 iscritti agli atenei italiani sono aumentati del 50%.
Ma perchè si torna a studiare? Cosa spinge i non più giovanissimi a tornare sui libri?
Curiosità, tempo libero, certo, ma anche un bisogno continuo di aggiornamento reso indispensabile dal dinamismo e dalla versatilità del moderno mondo del lavoro.
Si parla sempre più di lifelong learning, ovvero “apprendimento continuato” o “permanente”, per indicare l’educazione che dura per tutto l’arco della vita, non solo per gli anni scolastici.
Il lifelong learning permette di rispondere in modo efficace ed effettivo ai nuovi bisogni, cambiamenti e sfide che inevitabilmente si presentano nel corso della vita personale e lavorativa.
Studiare e dedicare energie all’aggiornamento, con intervalli sempre più brevi e obiettivi sempre più ambiziosi è certamente affascinante e stimolante ma può rivelarsi molto faticoso.
Affinchè dunque, chi decida di affrontare un percorso di studi da adulto possa trovare le energie adatte, è necessario garantire:
- la motivazione ad apprendere
- una formazione modellata sulle esigenze del soggetto;
- strumenti di apprendimento duttili e flessibili
Non tutti gli studenti infatti trovano congeniale un percorso di studi tradizionale all’interno dell’Ateneo, per ragioni personali o lavorative infatti potrebbe risultare complesso seguire i corsi in sede e rispettare orari fissi.
Per gli adulti è inoltre fondamentale percepire l’utilità in modo concreto e immediatamente applicabile di ciò che viene appreso per non perdere grinta e motivazione.
Una ricerca della Denise Park University di Dallas, in Texas (Usa), pubblicata su Phycological Service, ha dimostrato come imparare cose nuove contribuisca a contrastare l’invecchiamento del cervello e migliorare le prestazioni cognitive.
I ricercatori hanno osservato 221 adulti di età compresa tra i 60 e i 90 anni per 3 mesi, chiedendo loro di impegnarsi in un’attività per almeno 15 ore alla settimane.
Al termine del periodo di analisi, gli appartenenti al gruppo al quale erano state assegnate mansioni che richiedevano uno sforzo mnemonico e di studio hanno mostrato di avere miglioramenti sensibili nella memoria rispetto agli adulti che invece si intrattenevano esclusivamente con attività ludiche.
La mente, insomma, ha bisogno di tenersi in allenamento.
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Dona valore al tuo tempo, accresci le tue competenze, arricchisci il tuo bagaglio.
Continua ad essere curioso, sempre.
Non smettere mai d’imparare e fa’ in modo di accrescere sempre ciò che sai: raramente la saggezza è frutto solo della vecchiaia.
(Catone il censore)